La “Biblioteca – Michele Mosna” è uno spazio di accoglienza e crescita culturale per i bambini di Tablada de Lurin, uno dei quartieri del Cono-Sur di Lima, in Perù. Il suo obiettivo principale è offrire a niños y niñas della comunità un adeguato spazio di studio che sia di appoggio alla loro istruzione.
La Casa per la Cultura, conosciuta dagli abitanti di Tablada come “la biblioteca” offre inoltre ai bambini e ragazzi di Tablada la possibilità di accedere gratuitamente a un ricco catalogo di libri. Il CEPROF, Associazione senza scopo di lucro nata nel 1989 per iniziativa di due donne interessate a lavorare e a impegnarsi per la propria comunità, promuove e gestisce la Casa della Cultura che aprì per la prima volta le sue porte l’8 marzo del 2004 e venne per l’appunto intitolata a Michele Mosna, primo presidente e fondatore di Harembee.
Oggi il progetto ha raggiunto un buon grado di sviluppo e la Biblioteca è una solida istituzione apprezzata a Tablada. Di anno in anno centinaia di bambini si avvicinano alle porte della biblioteca per iscriversi e di conseguenza ogni anno lo sforzo, l’ entusiasmo e il lavoro acquisiscono più forza e significato. Quando il luogo in cui oggi si trova la “Casa de la Cultura – Michele Mosna” era solo una tettoia inutilizzata e una promessa, costituita da molte idee e buone intenzioni, il progetto aveva come primo obiettivo quello di offrire uno spazio alternativo di svago e ricreazione per i bambini di Tablada de Lurin.
La sua finalità sociale era principalmente ricreativa e protettiva: attrarre la popolazione giovane di Tablada de Lurin, la più fragile e vulnerabile della società, per tenerla lontana dall’emarginazione e dai rischi sociali delle sue strade. Oggi, invece, con questa iniziativa il Ceprof affronta le problematiche di tutti quei bambini che che non possono contare sull’appoggio e sull’assistenza necessari per la realizzazione degli studi o per la formazione completa della personalità. Una deficienza educativa che spesso si accomuna a notevoli carenze del sistema educativo statale, i cui programmi didattici non si adattano alle vere necessità degli alunni e si traducono in un tasso altissimo di assenteismo e fallimento scolastico. L’equipe di lavoro della Casa della Cultura, formata da assistenti specializzati in insegnamento e da collaboratori volontari, si incarica di gestire l’aula della biblioteca, di assistere i bambini durante lo svolgimento dei compiti scolastici e di attivare diversi laboratori formativi. I laboratori, al di là della mera divulgazione di contenuti teorici, sono una proposta di apprendimento attraverso il gioco, la conoscenza reciproca e di sé stessi. A differenza di una tradizionale istituzione scolastica, la Casa della Cultura cerca di offrire infatti un servizio individualizzato, orientato non solo allo sviluppo delle loro capacità intellettive ma anche alla loro formazione culturale, civica e affettiva.